Oggi la vostra Polly posterà una delle tante leggende che appartiene ad uno dei posti che ama e in cui è stata in vacanza. Non so se vi ricordate.. in un post precedente vi ho parlato di un luogo che per me è magico a poche ore dalla mia città. Il luogo si chiama "Cima innevata" e quella che vi posterò è la prima di tre parti di una bella ma triste storia di quel luogo ^^ .
"Il fiocco di neve" (prima parte)
Era ritornata in soffitta Matilde, dopo aver sistemato casa, rimpinguato gli scaffali della sua cucina con i prodotti della bottega del Signor Baccadoro. Decise di ritornare nel suo mondo incantato. Era colmo di vecchi cimeli di famiglia,abiti vecchi, le bambole con le ali che le aveva regalato suo padre, un vecchio scrigno con delle gemme che avevano raccolto insieme nei boschi li vicino.
Si avvicinò ad uno scaffale ne prese uno soffiando delicatamente la polvere dorata che vi si era posta sopra. La colse un’intima emozione rileggendo i sogni mai avverati di bambina,disegni di deliziose fanciulle alate,e di un folletto buffo che vagava sempre tra le sue pagine,l’odore della pioggia e del picchiettio così vivido nella sua mente e nel suo corpo, il buonissimo profumo del pane e dei meravigliosi dolci della vicina di casa,la deliziosa scrittura infantile con cui erano stati scritti i piattini appena imparati,il battito accelerato del suo piccolo cuoricino dopo una folle corsa tra i prati con il suo amico di sempre,la neve che cadeva, i boschi attorno a casa i tanti fiocchi di neve tra le sue pagine..All’improvviso un rumore la distolse dai suoi ricordi, era il suo furetto che si era ingarbugliato tra i gomitoli di lana,lo tolse affettuosamente dai fili e lo lasciò fuggire alla ricerca di altro da scoprire.
Tutto quel che sapeva dei suoi genitori era legato all’immagine di un fiocco di neve che disegnava quando sentiva la mancanza di sua madre,ma non aveva mai saputo veramente la loro storia. Tutto ciò la fece ritornare indietro con la memoria.. ad un dialogo che ebbe inizio da una timida domanda di una ragazza di 16 anni:
“mi racconti la storia di te e della mamma?” chiese la ragazza dagli occhi verdi.
Ricordò benissimo il momento in cui suo padre s’interruppe di colpo guardandola teneramente pensando che non riusciva a credere che la bambina che aveva tenuto fortemente tra le braccia fino a poco tempo prima ora fosse li davanti cresciuta e pronta ad affrontare questo argomento.
:”certo tesoro..” disse un po’ agitato suo padre appoggiando il mestolo.
Si asciugò le mani e passandole un braccio attorno alle spalle l’accompagnò nel salone.
“Allora… “ esordì il papà di Matilde..
“C’era una volta un paese chiamato “Cima Innevata” , era un paese dalle mille particolarità, a cominciare dal nome. Il luogo era così nominato perché nell’unica vetta che si vedeva dal paese Che fosse inverno o estate, la sua cima rimaneva immutata. Si diceva che questa montagna rimanesse perennemente innevata perché ci abitava la Nivea Signora che aveva il potere di farla rimanere sempre bianca e ghiacciata.”
:” Questo lo so papà… viviamo da sempre in paese!” l’uomo non badò a questa interruzione e continuò con il suo racconto:
“Gli abitanti vivevano in armonia tra loro, la loro vita era semplice e forse non molto movimentata. Vi aleggiavano molte leggende e gli abitanti la sera amavano raccontarle davanti al fuoco ai viandanti di passaggio o ai bambini.. a loro piaceva raccontarne una in particolare solitamente esordivano raccontando che…
Tanto tempo fa un giovane fanciullo di nome Giuseppe in una delle sue tante escursioni sulla magica montagna scorse la Candida signora mentre passeggiava nei dintorni del suo innevato castello,la signora se ne accorse e piano si accostò al giovane già ammaliato dalla sua algida presenza. Gli occhi della regina erano azzurri come il cielo invernale, si perse perdutamente per anni nei suoi occhi che sembravano chiarissimi laghi.
Io vi aspetto per la seconda parte del racconto, per ora da "Via della luna è tutto"
A presto... Polly ^^