APOLLONIA DEVENTIS



Benvenuti nel blog, che ha lo stesso nome della via in cui abito ovvero : " Via della luna numero 7", esattamente ad "Archesia",la piccola cittadina in cui vivo da sempre.
Se vi siete accorti di questo mio angolino solo ora, vuol dire che vi siete persi qualcosa.. perciò se vi ho incuriosito un minimo e volete saperne di più dovete cominciare a leggere da questo post. Vi racconterò delle mie piccole avventure quotidiane, di sogni, disastri, conquiste, e dintorni.
Ho anche aggiunto nell'unica colonna che c'è in questa pagina, ( ovviamente quella di Sinistra ;)) IL DIZIONARIO ARCHESIANO, dove troverete tutti i significati e spiegazioni di nomi,cose, ecc della mia città^^
il DIZIONARIO ARCHESIANO non è ancora completo,lo aggiornerò mano a mano che vi racconterò le mie avventure o disavventure.
Bene.. se vi doveste trovare a passare nella mia via, cercate il numero 7, la porta voi sarà sempre aperta ^^ .
A presto... Polly

N.B. Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale


lunedì 24 novembre 2014

Nervia Grossavoce

Nervia da bambina

Uno dei “personaggi” con cui a volte ho a che fare si chiama “Nervia grossavoce” , è una donna di quarant’anni con gli occhi dalla forma di un pidocchio, sono scurissimi e sempre strizzati come se non ci vedesse bene.


Fà la  segretaria nell’azienda dove lavoro, a volte devo portare alcuni documenti o altro e frequentemente la trovo con la faccia appiccicata al computer , con gli occhiali ovali sulla punta del naso a picchiettare nevroticamente i tasti. I suoi colleghi cercano sempre di non irritarla, perché è perennemente nervosa e urla tantissimo e molte volte, non si sa se tutto ciò è dovuto al fatto non sia ancora sposata (cosa che qui ad Archesia è un fatto estremamente grave, perché entro ad una certa età devi diventare un “regolare”,guardate il dizionario ;) se vuoi essere rispettato al 100% )  o perché da bambina sia caduta nella tazza di caffè più grande del mondo alla festa del caffè che molti anni fa ospitò Archesia. 

"Era una bellissima giornata di primavera, e quell’anno la mia città ospitò la “Festa del caffè” appunto come ho detto prima. 
Bancarelle di tutti i generi erano ospiti nella via più lunga di Archesia “Via delle farfalle”, commercianti che arrivavano da paesi vicini e lontani, avevano allestito la loro bancarella in onore di questa meravigliosa bevanda. 
Anche Nereo il vecchio proprietario della “Fabbrica dei pasticci” (Il posto in cui lavoro) era in prima linea a promuovere i suoi dolcetti al caffè e non solo. 

Per quell’avvenimento aveva portato dei dolcetti e in particolare  uno aveva avuto molto successo, lo “Svegliamisù” un lecca lecca al caffè urlante che diceva : “svegliati svegliati sù, altrimenti con te non ci gioco più!”  (E’ il dolcetto più comprato della mattina da noi).
Tra i visitatori della festa c’erano anche i Signori “Grossavoce” e la loro  serena figlioletta Nervia che con i suoi amichetti aveva raggiunto la piazza della città per vedere le attrazioni, tra cui la tazza più grande del mondo.

Tutti i bambini correvano avanti indietro sul piatto gigante sotto la tazza colma di quel liquido scuro e stimolante. Molti di loro salirono in cima all’enorme recipiente, molti scivolavano dal manico della tazza e i più temerari si sedevano nel bordo. Così fece anche Nervia, ma si sa’.. questi giochi non sempre finiscono a lieto fine e si sa’ anche che i bambini non stanno facilmente fermi. In particolare quel giorno erano particolarmente vivaci e fu così che la figlioletta amata dei “grossavoce” cadde nella tazza piena di caffè ingurgitandone  parecchie boccate. 
Fu salvata dagli Archesiani che si stavano godendo la giornata , cercarono di farle fuoriuscire il liquido da lei bevuto,nonostante fossero riusciti a salvarla e non avesse più una goccia di caffè in corpo da quel giorno diventò la bambina e crescendo una delle persone adulte più nervose della città."

Da allora i sonniferi normali non le fanno effetto così per dormire un po’ si prende delle pastiglie che tramortirebbero perfino un cavallo,lei invece li usa come se fossero caramelle.
Quando salgo a portarle dei documenti  mi urla sempre dietro qualcosa. “ Non metterli li che poi mi sbaglio e mi confondo!” “ Parla a bassa voce!Non vedi che qui stiamo lavorando?!?”Spesso la trovo a sgranocchiare degli zenzerelli, o mangiare delle fluttuanti saltagommose  che gravitano attorno al loro vasetto trasparente di vetro dal tappo rosso e mi tocca sempre vedere miliardi di briciole gommose zampillare fuori dalla sua bocca (Bleah).

Poi sposta sistematicamente la testa dall’altra parte facendo ondeggiare i suoi capelli corvini dritti come spaghetti con un’espressione da “donna raffinata” e ricomincia il picchiettio nevrotico.
L’unica cosa che la calmano sono le scarpe e le borse, che si dice che le vengano regalate da uno dei due fratelli supergranpacchia , quello non sposato che sembra avere una cotta per lei, non si riesce a capire il perché, ma è così, è proprio vero.. l’amore è cieco.. o anzi.. in questo caso … sordo.
La sua voce è una cosa davvero irritante, ma per fortuna non mi devo sorbire le sue urla tutti i giorni. 

Non è una cattiva donna, ma il suo nervosismo la rende spesso inavvicinabile e a volte penso che le persone la strozzerebbero volentieri. 
A volte però è stata gentile con me, in fondo è una persona che capisce anche le sofferenze altrui tutto sommato, ma la gente vicino a lei si sente automaticamente nervosa. Io sono nervosa di mio (non al suo livello e non urlo) vi immaginate cosa succederebbe se ci lavorassi fianco a fianco per un’intera settimana? Sarei da ricoverare! 

Da via della luna numero 7 è tutto per ora,a presto… Polly 

giovedì 20 novembre 2014

Tra leggenda e realtà

Ciao miei visitatori lunari,
E’ da un po’ che non scrivo di ciò che mi accade, probabilmente perché ho inserito un racconto abbastanza lungo e l’ho dovuto spezzettare in tre parti che mi sembravano anch’esse molto lunghe, non volevo appesantire ancora di più i post. 
E purtroppo anche questo scritto è parecchio lungo, ormai tutto ciò che scrivo ha più o meno questa lunghezza. Spero mi perdonerete ^^ .

Circa 20 giorni fa ho avuto quel che da noi è chiamata  una “settimana riposante” , cioè quel periodo più o meno breve di tempo in cui stai a casa dal tuo impiego lavorativo, la settimana a casa mi ha fatto bene davvero, sono stata per lo più nel mio amato Fantasticatoio.
Il fine settimana l’ho trascorso assieme al mio ragazzo Stanley drummer-precisis  (è un bravissimo batterista ^^) Venerdì sera (il 31 ottobre) avevamo degli amici che suonavano ad una delle feste più belle di Archesia e Dintorni, “La festa spiritella” a “Castelgrimorio”

La proprietaria di “Castelgrimorio” era una contessa vissuta  ai tempi del 1800 fu  rimasta vedova e   per lenire i suoi dolori decise di rifugiarsi negli studi appunto delle erbe medicinali e decise anche di diffondere ad altri tutto ciò che aveva imparato. 
Fu così che il castello si riempì di  gente desiderosa di imparare,  e avendo molto spazio libero quest’abitazione si trasformò in una specie di scuola abitata da molte donne sapienti che sapevano usare in modo meraviglioso le erbe, le spezie e tutto ciò che la natura sapeva offrire, preparando così  unguenti medicativi e tutto quel che poteva apportare migliorie alla salute fisica e mentale, tutto raccolto in un grandissimo libro le cui pagine con il passare del tempo divennero gialle e consunte. 
Il castello si trova in un paese molto grazioso tra i colli di Archesia. il paese si chiama “Valspezia” ,questo paese è noto per le sue magiche spezie, ma è anche per la sua antica rivalità con la mia cittadina. 


Il fatto che ci fossero delle donne che potessero istruirsi e avessero molte capacità intuitive e non non era visto di buon occhio dai cittadini di Archesia, nemmeno a molti cittadini di “Valspezia” ma per fortuna c’era chi aveva voglia di imparare e lo faceva in tutti i modi possibili.
Così… spesso in tarda serata, quando le strade del piccolo paesino erano abitate solo dal rumore di tacchi sul ciottolato reso lucido dalla pioggia alcuni abitanti del paese guardandosi ben attorno varcavano la soglia del castello per imparare a scrivere,  fare i conti e imparare le proprietà delle erbe e qualsiasi cosa potessero imparare.

Adoro questa storia, quando il castello è vuoto si può respirare l’incanto della magia passata e quella che esiste grazie a chi insegna e a chi ha voglia di imparare ancora oggi. 
Inutile dire che la serata è andata benissimo.
Prima di entrare ci siamo radunati in cerchio nel giardino del castello, c’era un immenso falò in onore dell’autunno e delle persone che non sono più con noi e che adesso sono spiritelli, e il giardino era attorniato da tantissime e piccolissime candele,tutti gettavano nel fuoco un fogliettino nel quale c’era espresso qualcosa di negativo che non volevano che tornasse più nella loro vita, così facemmo anche io e Stanley, ma non vi dico cosa abbiamo scritto altrimenti  gli spiritelli ce la fanno ritornare ;).

Abbiamo assistito alla “Danza d’autunno”, insegnanti e alunne in cerchio danzavano in onore della stagione che doveva arrivare, avevano ghirlande di fiori, bacche, ghiande, tutto in tema ovviamente autunnale. e delle vesti lunghe e morbide. Ogni volta che vedo questa danza mi chiedo quando freddo patiranno! Per fortuna la cosa non dura molto. 
 il castello era vestito di magia, incanto, mistero, divertimento e musica grazie ai “Maghi sonanti”. (il gruppo dei nostri amici)
C’erano zucche arancioni enormi ovunque, zucche luminose, il lampadario e le sue mille candele illuminavano il salone rendendolo ancora più misterioso

Le rampe di scale, una a destra e  una a sinistra abbracciavano il salone addobbate di ghirlande di fiori e frutti autunnali. 
La festa è indubbiamente stata un successo, abbiamo ballato, e io mi sono sentita per un attimo diversa. Giravo attorno a me stessa guardando le candele sul lampadario al di sopra della mia testa e per un attimo mi sono sentita tutto  ciò che vorrei essere .. libera. 



Ho vissuto un momento magico e poi … sono ritornata alla mia vita normale, con il mio solito lavoro.. a prendere il Ferrodrago 21b, e a sollevare gli occhi al cielo nel vedere le miniCindy o i  minicindian che si guardano tra loro mentre salgo con i vestiti che uso per il lavoro, eh si… ci sono anche le miniCindy a rompere l’anima, come se non bastassero i Cindian (dizonario ;)). 

Per andare al lavoro non uso gli abiti che uso per uscire, così spesso mi capita di essere oggetto di sguardi di disapprovazione e risatine o occhiate d’intesa tra le mini Cindy nei miei confronti. Questa cosa spesso mi fa innervosire perché ci dovrebbe essere un po’ più di rispetto per le persone che non possono vestirsi all’ultima moda, non che io non possa è che io scelgo di non farlo per andare al lavoro ma loro questo non lo sanno,ma dovrebbero pensarci, non tutti hanno sempre tempo di farsi belli per uscire a fare le modelle in centro ad Archesia.


I genitori dovrebbero insegnarglielo, ma saranno sicuramente Cindian e per loro sarà normale così. 
Sono tornata a servire pizze pazze (dizionario please ;)), zenzerelli, stranocchi , zuccheblàblà,(dolcetti zuccherati a forma di zucca parecchio logorroici ;)) e zuccallegre  (Dolcetti zuccherati a forma e con il sapore di zucca solo leggermente alcoliche e singhiozzanti ;)) (soprattutto in questo periodo e poco prima della “Festa spiritella”) a persone frettolose e spesso pure un po’ maleducate. L’addomesticatrice è ancora rotta e tocca a me come al solito pulire, e come al solito a volte sono in catena di montaggio a volte sto al bar.

Ma almeno c’è una notizia positiva.. ho risolto (quasi) con quella mia collega di lavoro. 
Non so se vi ricordate…in uno dei post prima del racconto  “il fiocco di neve” vi ho raccontato che avevo paura di aver detto qualcosa di brutto.. ecco.. qualche tempo fa ne ho avuto la conferma.

Dopo le mie scuse le cose sono un po’ migliorate, ma c’è ancora qualcosa di diverso.. non tutto è come prima
Io quello che dovevo fare l’ho fatto, è stato difficile chiedere scusa, ringrazio chi mi ha perdonata e chi ha capito e a chi non l’ha fatto dico .. “pazienza”. Io sono comunque a posto con me stessa ^^
Da Via della luna numero 7 è tutto. 
A presto… Polly

mercoledì 12 novembre 2014

Il fiocco di neve (terza parte)

Bene miei visitatori di Via della luna 7,
Siamo arrivati alla terza ed ultima parte di questa leggenda che appartiene a come già sapete ad un luogo che per me è veramente meraviglioso, un luogo in cui vado spesso in vacanza che si chiama "Cima innevata".
Se vi foste parsi le altre due parti potreste trovarla qui (La parte numero due) e qui (parte numero 1)

Allora vi auguro buona lettura ^^ 



La gelida signora non trovando il  compagno al suo fianco si svegliò allarmata, lo cercò nel salone,nelle torrette al piano di sopra dove di solito si rifugiava la mattina, lo chiamò ad alta voce cercando ovunque,gridò il suo nome con cattiveria dalla torre ma nessuno rispose,se non la sua unica eco che si spandeva nella valle.
Un dubbio feroce e irritante si insinuò piano nella sua mente.. si disse che non fosse possibile perché glie lo aveva chiaramente proibito. Era furiosa,estremamente furiosa!

“glie l'avevo severamente proibito!!”urlò sbattendo a terra un bicchiere di ghiaccio. I frammenti caddero a terra uniformandosi al pavimento freddo.
Si apprestò di nuovo al binocolo per vedere dove fosse.. era laggiù con una donna,da quel momento in poi non capì più nulla! Si sentì offesa umiliata e cosa più grave…TRADITA!
Quando capì chiaramente l’accaduto pensò ad attuare la sua feroce vendetta,ma quello non era il momento adatto. Decise che avrebbe aspettato il momento in cui il suo compagno fuggitivo sarebbe stato più felice. Voleva farlo soffrire più di ogni sciocco essere mortale al mondo. Non si lascia la Nivea Signora se lei non vuole.
Ci volle tempo prima che attuasse il suo malvagio piano.

:”Anni e anni d’attesa ci sono voluti ma ora è arrivata la mia vendetta.. ho un’idea deliziosamente cattiva!” disse con un’aria compiaciuta.

Giuseppe e il suo amore Linda Fior di Corallo  erano sposati intanto da qualche anno. Conducevano una vita mite ed armoniosa in paese, amati da tutti e il ragazzo ebbe finalmente quello che si era perso in tutti quegli anni.
Un abbraccio affettuoso dalla persona amata,un cucciolo in cerca di una casa accogliente,il profumo dei biscotti al cioccolato che si diffonde per tutta casa,gli occhi verdi del suo amore al ritorno da una giornata di duro lavoro, la sensazione di calore che ti può offrire la felicità da tempo dimenticata. La postabolla per le lettere inventata da lui,il suo adorato morbido cuscino di casa,il profumo di dolce alle mele,pane al cumino,cioccolato,vaniglia, tutti profumi e odori di cui per anni aveva fatto inspiegabilmente a meno.

Con gli anni si dimenticò della Nivea signora. 
una sera ridacchiando tra di loro presero i cappotti per uscire a fare la spesa alla Bottega del signor Baccadoro. Affrontarono il freddo stringendosi amabilmente l’un l’altro e pregustando la cenetta che avrebbero preparato. Un vento furibondo misto a neve improvvisamente li avvolse fino a farli staccare l’uno dall’altro.. Linda non riuscì più a muoversi, si sentì immobilizzata e cominciò a sentirsi ghiacciata.. Giuseppe faticava a raddrizzarsi per la coltre di neve che aveva davanti, voleva andare dalla sua amata.. riuscì poi a raggiungerla ma trovò la sua Linda ghiacciata fino al tronco che chiedeva disperatamente aiuto tra le lacrime che diventavano sempre più simili a gocce gelate.
Cercò invano di staccarla, di toglierla da quel freddo involucro ma non ci riuscì, era troppo tardi ormai la sua compagna si era trasformata in un blocco di ghiaccio..il pover’uomo s’inginocchiò ai piedi della statua supplicandola di ritornare da lui, attendendo disperatamente un segno.. ma c’era solo il gelido buio del silenzio attorno a lui, e il silenzio non poteva offrirgli spiegazioni.

La fredda signora guardava tutto ciò dall’alto ridendo malignamente attraverso il suo binocolo di vetro, si sentiva soddisfatta e fortemente appagata. Erano anni che aspettava questo momento. Aveva atteso tutto questo tempo per attuare la sua vendetta nei confronti di colui che l’aveva abbandonata e stava finalmente avendo quello che si meritava dopo l’amaro affronto subito. Mentre il disperato piangeva a dirotto abbracciato alla statua e ripetendo il suo nome tra i singhiozzi sentì un rumore,come se fosse caduto qualcosa..si avvicinò e raccolse un cristallo di neve lucido e compatto, lo tenne in mano tra le lacrime e come d’incanto tra fasci di luce il fiocco si ruppe e si trasformò in una creatura in carne e ossa che chiamò MatildeLa disperazione e l’amore di Giuseppe verso la sua amata fecero si che da quell’involucro nacque una meravigliosa creatura. Volle pensare che da dentro quel freddo rivestimento Linda volesse lasciare qualcosa di sè. Strinse al petto quel frugoletto rosa affrettandosi a coprirlo mentre non poté fare più nulla per la sua adorata Linda sospesa per sempre in quel mondo gelido da cui non poteva più tornare indietro.”

S’incammino verso casa con la tristezza nel cuore tenendo tra le braccia quel piccolo esserino sentendo in lontananza echeggiare nel vento una maligna risata, solo allora con paura e rancore si ricordò della regina delle nevi.

Accovacciata in un angolo Matilde all’improvviso fu colta da un brivido,si strinse le gambe e se le strofinò velocemente sopra la lunga veste nera,si pulì gli occhiali con un lembo delle sue larghe maniche scosse la testa come per svegliarsi,si alzò per chiudere la finestra. Un pensiero le accarezzò la mente guardando fuori tra l’oscurità dei boschi. Tra qualche mese sarebbe stato inverno e ai primi fiocchi di neve Cloe avrebbe pensato ad una persona che non aveva mai conosciuto ma che le aveva regalato la vita.


FINE

Ecco... questa è la fine della leggenda, lo so un po' triste.. ma d'altronde lo è come tutte le leggende che si rispettino.
Io comunque adoro girovagare per il paese, mi sembra sempre di sentire aleggiare nell'aria i personaggi di queste fiabe, li vedo tra i banchi dei souvenir, pieni di cristalli di neve di qualsiasi materiale, nei libri che raccontano questa storia che è una delle storie che i più anziani raccontano ai bambini e agli stranieri che visitano il paese.
L'ultima volta mi ha colto  un brivido quando sono passata  davanti ad una casa abbandonata  con una torretta che assomigliava incredibilmente alla casa di Matilde.. mi era sembrato di vedere una sagoma femminile dietro la tenda che guardava fuori... 

A presto.... Polly ^^  

giovedì 6 novembre 2014

"Il fiocco di neve" (seconda parte)

Ciao miei visitatori lunari ^^
Eccomi di nuovo qui per la seconda parte del mio racconto intitolato come già sapete "Il fiocco di neve" Spero mi scusiate per la lunghezza del testo, ma spero anche vi piaccia ^^ . 
Nel caso aveste scoperto il mio piccolo mondo solo ora, o vi siate persi la prima parte potrete leggerla qui! 


Nivea pensò dal canto suo che un uomo che fosse riuscito ad arrivare lassù fosse indubbiamente una persona dal carattere forte. Questo la colpì a tal punto che lo volle per se e che lo invitò a rimanere accanto a lei per tutta la vita.
Quale onore mia bianca signora starle vicino anche per un solo minuto”disse ammaliato il ragazzo.
La regina ancora più affascinata rispose: “allora non aspettatene un altro ancora.. entrate e visitate la mia dimora”. Prendendosi a braccetto entrarono nel freddo castello.

Le cose sembravano andare per il meglio,Giuseppe si abituò con il tempo alle rigide temperature della sua nuova abitazione,tutto procedeva magicamente e in modo meraviglioso..anche se cominciava ad avvertire uno strano senso di disagio riguardo ad alcune cose. Non riusciva a capire cosa gli mancasse.. gli mancava un fattore di cui si era dimenticato dopo anni di lontananza dal paese, non si ricordava nemmeno più cosa fosse ma sapeva che gli mancava molto. La sua compagna era di certo premurosa ma sapeva di avere bisogno d’ altro per essere felice.
Il giovane pensieroso a volte guardava il paese con un binocolo di ghiaccio, era uno strumento speciale che permetteva di guardare in qualsiasi parte del mondo si desiderasse. Osservava gli abitanti,le loro azioni quotidiane. Avrebbe tanto voluto ritornarci qualche volta al suo paese d’origine ma la sua regina gli aveva fatto capire che non desiderava che lui tornasse perché aveva il timore che non tornasse mai più da lei.

Vagando tra i suoi pensieri e sbirciando laggiù tra gli umani venne subito colpito da un’immagine che definì semplicemente deliziosa, un qualcosa o per meglio dire qualcuno. Una bellissima fanciulla dai capelli bruni e dagli enormi occhi verdi. Ne era rimasto ammaliato totalmente, quelle due gocce verdi brillavano più dei gioielli della nivea signora e i suoi capelli scuri erano così belli che avrebbe tanto voluto accarezzarli e sentirne il profumo.
era la mamma?” disse la giovane voce con una leggera nota di tristezza.

Si Matilde.. era tua madre..” rispose lievemente commosso suo padre.

Guardandola attentamente si rese conto di voler provare esperienze,ritrovare abitudini che aveva perduto che per moltissimi anni erano rimasti sopiti nel suo intimo. All’improvviso si chiese come avesse fatto a stare senza un vivido fuoco,il profumo di un abbraccio caldo, quella sensazione che scalda il cuore, una casa piccola e accogliente con un bell’albero di natale.. la bella sensazione di una stretta di mano tra amici..la sensazione di essere innamorato anziché abbagliato..desiderò di uscire la mattina a fare la spesa anziché fare apparire magicamente il cibo.  Tutto ciò pensò che facesse parte di una sola parola: calore.

Si rese conto di averne dimenticato per troppo tempo il significato e decise che era arrivato il momento di riprendersi tutto ciò che aveva perso. Decise che doveva vederla.. sentiva un misto di sensazioni che tentavano di fuori uscire dal suo petto.. non si ricordava cosa fossero.. che nome avessero ma sentiva una sensazione di sollievo e di felicità.. tutto ciò non l’aveva mai provato con la signora Nivea..Le emozioni che aveva vissuto solo guardando quella ragazza lo avevano totalmente sconvolto perché all’improvviso si ricordò che l’amore scalda il cuore e il suo era diventato freddo. Decise che aveva bisogno di incontrarla,sarebbe sceso in paese con il favore dell’oscurità e sarebbe tornato al sorgere del sole quando la Nivea signora si sarebbe alzata.

Era quasi mattino, a Giuseppe rimaneva poco tempo, si addentrò nel suo giardino con la speranza di vederla uscire o almeno di farsi notare. Si riconobbero guardandosi negli occhi, riconobbero l’uno nell’altro l’anima gemella,seppero di essere “arrivati a casa” e di volerne una per loro." Quando incontri la persona giusta non servono parole". Così pensarono entrambi Si avvicinarono e si presero le mani. Al suo contatto il ragazzo si senti scogliere il cuore,come se per tutto quel tempo qualcosa in lui fosse rimasto fermo.. immobile.. non ricordava più questo tipo di sensazione. Non riuscì a trattenersi e la baciò sentendosi ricambiato con altrettanta passione. Si guardarono di nuovo negli occhi e sorridendo l’unica cosa che si dissero fu:”Siamo a casa ora…”

Bene... la seconda parte è finita, alla prossima a presto con la terza ed ultima parte del racconto ^^ Polly 

martedì 4 novembre 2014

"Fatti conoscere su Kreattiva"

Ciao miei visitatori lunari ^^ 

Oggi partecipo all’iniziativa del blog di Rosa/ kreattiva
Un bellissimo modo per conoscere nuovi splendidi blog e per farsi conoscere! 
spero che si faccia vivo qualcuno da me ^^ i miei piccoli blog hanno bisogno di crescere ^^.





Se anche voi volete partecipare cliccate sul link che c’è sotto l’immagine! Avete tempo fino al 30 Novembre!



A presto… Polly ^^

P.S. Presto arriverò con qualche nuova avventura o con il seguito del racconto intitolato "Il fiocco di neve" o con tutti e due. 
Portate pazienza miei lunari amici, la vostra Polly è un po' indaffarata ma arriverà presto ^^